Un repertorio che da sempre vive e risuona all’ombra del Vulcano e comprende villanelle (una forma canzone nata a Napoli agli inizi del 1500), madrigali e classiche ballate di autori come il Velardiniello di Boccuccia de no pierzeco apreturo, lo Sbruffapappa di Vurria ca fosse ciaola, l’Orlando Di Lasso di Sto core mio. Sono i sensi, nel loro composito esercizio, che giocano un ruolo determinante e personalizzano la visione onirica che ne scaturisce. Un fenomeno percettivo davvero di straordinaria fattura. Uno spettacolo nato dal desiderio di proporre un affascinante repertorio intervenendo un po’ come dei moderni musicisti di corte, che traggono ispirazione da queste composizioni, conservandone le melodie originali e rielaborando la componente armonica con uno stile e un ritmo di connotazione contemporanea.
FORMAZIONE:
Luca Aquino: tromba e flicorno;
Vincenzo Di Donna: violino;
Luigi De Maio: violino;
Gerardo Morrone: viola;
Antonio Di Francia: violoncello;
Gianluca Brugnano: batteria.