Venticinque edizioni di un festival folk in Friuli hanno rappresentato per gli organizzatori una sfida aperta verso il domani, una necessità conclamata di rinnovarsi, pur rispettando una formula che nel corso degli anni ha avuto un gran successo di pubblico e vanta un numero indefinito di imitazioni. Venticinque edizioni con una crescita progressiva e costante di pubblico, un rapporto con sponsor pubblici e privati che è andato via via consolidandosi attraverso un dialogo che ha permesso al festival di lasciare un segno sotto il profilo artistico e organizzativo.
Anche questa edizione di Folkest non è stata diversa dalle altre per quanto riguarda la qualità dell’organizzazione, ma soprattutto la qualità delle proposte, caratterizzate sempre dall’ostinata volontà di offrire spettacoli musicali al di là della rigida barriera dei generi musicali scegliendo la strada della ricerca artistica, convinti, come siamo, che la musica in ogni sua espressione sia patrimonio culturale di tutti.
Tra i grandi nomi di questa edizione abbiamo trovato i Jethro Tull, gli Jarabe de Palo, Van Morrison e Sergio Cammariere.
Ad averli accompagnati troviamo i Musafir – I Gitani del Rajasthan – con la loro musica misteriosa, tribale e d’origine vocale con un idioma politeista interreligioso; i suoni d’Irlanda suonati con la uillean pipe e il bodhran dai Mahogany Gaspipe; Achanak della New Wave Bhangra, la fusione di musica e dei canti tradizionali indiani con i ritmi “dance” occidentali; i polinesiani Te Vaka accompagnati dalle loro danzatrici; la Sedon Salvadie, il primo gruppo friulano di folk-revival che gioca sulle assonanze tra musica friulana e celtica; la reinterpretazione delle canzoni di tradizione popolare con i suoni dell’armonica di Fabrizio Poggi e Turututela. Abbiamo poi riservato uno spazio speciale alla combinazione della tradizione irlandese con quella scozzese di Màiréad Nesbitt, alla formazione più longeva del gruppo folk-rock più grande del mondo, i Fairport Convention e al rock britannico neo-classico dei Procol Harum.
In occasione della Notte dei Poeti, si sono esibiti Allan Taylor, Eric Andersen e Massimo Bubola
Abbiamo inoltre ospitato Sonic Weave: un tour tra le scene di importanti festival europei nato da un collaborazione con il Consiglio Canadese per le Arti per fare conoscere la musica suonata oggi in Canada.
Achanak Inghilterra/India
Alan Stivell Bretagna
Alice Italia
Allan Taylor Inghilterra
Belle Germaine Berry Francia
Braul Friuli
Carantan Friuli
Claudio Cappelli Grup Friuli
Eric Andersen Usa
Esta Israele
Fabrizio Poggi e Turututela Italia
Fairport Convention Inghilterra
Fine Friday Scozia
Florencio Mess Belize
Gráda Irlanda
High Society Inghilterra
I Musicanti del Piccolo Borgo Italia
Izaline Calister Curaçao
Jarabe de Palo Spagna
Jethro Tull Inghilterra
Joan Armatrading Inghilterra
La Musgaña Castiglia
La Sedon Salvadie Friuli
Llangres Asturie
Los De Abajo Messico
Macina & Gang Marche
Mahogany Gaspipes Irlanda
Máiréad Nesbitt Irlanda
Malinky Scozia
Massimo Bubola Italia
Mattotti-Zanier Friuli
Mediterraneo Italia
Michele Pucci Italia
Morblus Band Italia
Musafir India
Nosisà Friuli
Nuova Campagnia di Canto Popolare Campania
Paul Millns Inghilterra
Phønix Danimarca
Piero Sidoti Italia
Procol Harum Inghilterra
Sergio Cammariere Italia
Serras Danimarca
Sonic Weave Canada
Susana Seivane Galizia
Skolvan Bretagna
Te Waka Nuova Zelanda
Tendachënt Piemonte
The Albion Band Inghilterra
The Arabic Orchestra of Nazareth Israele
The Poozies Irlanda/Scozia
Van Morrison Irlanda
Vincenzo Zitello Italia
Vìzöntö Ungheria
Whisky Trail Italia