Rinserrate le file e ripartito con rinnovato entusiasmo, lo staff di Folkest ha messo sul piatto un festival di forte impatto che ha spaziato dalla tradizione alle più spinte innovazioni, senza dimenticare la canzone d’autore.
I numeri di Folkest 2014 sono stati di tutti rispetto:
28 località raggiunte
45 gruppi musicali
198 artisti
24 tecnici
… e lo straordinario popolo di Folkest, il pubblico afffezionato che lo segue da trentacinque anni.
Ce n’è stato davvero per tutti i gusti a Folkest 2014;
la festa popolare, come nell’anteprima con Vinicio Capossela e la Banda della Posta che è stata ospitata a villa Manin, la canzone popolare d’autore a Capodistria con Edoardo De Angelis per una volta senza Lella, il folk prog degli inossidabili Osanna guidati da Lino Vairetti e David Jackson, il ventennale combat-folk dei Modena City Ramblers, la fascinosa voce di Cristiano De André, il country rock psichedelico del Branco Selvaggio, le incursioni nel Mediterraneo dei Daramad, il giovanile folk-rock dei valdostani L’Orage, i colori e i ritmi della Sicilia degli Unavantaluna vincitori del Premio Parodi a Cagliari, i Bevano Est, i Morrigan’s Wake, i giovanissimi talenti nordirlandesi dei figli d’arte Le Chéile per finire con l’onirico folk metal degli Elvenking, finalmente profeti in patria.
Davvero folta la pattuglia regionale che ha visto l’esordio di Serena Finatti, in odore di disco nuovo dalle grandi potenzialità.
E poi una raffica di gruppi di grandissima qualità provenienti dal concorso Suonare@Folkest, che ha visto la presenza di artisti di livello assoluto.