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I numeri di Folkest

Il Friuli Venezia Giulia per Folkest,
Folkest per il Friuli Venezia Giulia

Una regione multietnica, ricca di tesori d’arte e di natura
Il Friuli è, da secoli, regione multietnica per antonomasia, nella quale hanno convissuto e convivono friulani e resiani, ladini e sloveni delle valli del Torre e del Natisone, alto-tedeschi e veneti, giuliani e sloveni del Carso. Soltanto in una regione così ricca di stimoli culturali differenti poteva nascere Folkest, festival che in 41 anni di vita ha offerto agli spettatori musiche senza confini né definizioni: gli irlandesi The Chieftains e Miriam Makeba, Donovan e Fabrizio De André, Joan Baez e un danzatore indiano, un suonatore resiano e Van Morrison, Jethro Tull, Mike Oldfield ritmi e colori dell’Oceania e dell’Africa orientale, quella musicalmente più notevole e misteriosa.

Turismo interno e esterno

Non solo questo substrato culturale, però, ha fatto sì che la sinergia fra territorio regionale e Folkest si sviluppasse in maniera così funzionale e ricca di valori: ville, castelli, antiche piazze, parchi centenari si sono offerti, negli anni, come scenari perfetti per ambientare spettacolari concerti o eventi più raccolti e intimi, momenti di studio e approfondimento, attività seminariali ed espositive; tutto ciò ha creato un automatismo virtuoso che ha sì condotto in Friuli Venezia Giulia centinaia di migliaia di turisti italiani e europei (Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Svizzera ma anche Francia, Lussemburgo, Spagna, Germania, Polonia e perfino Finlandia e Danimarca), ma anche – e forse soprattutto – ha fortemente caratterizzato il turismo interno, invitando i residenti in regione a conoscere meglio la propria terra d’origine o di residenza.

Folkest, o dei primati

Folkest vanta alcuni oggettivi primati: è il primo folk festival del Sud dell’Europa e già da tempo ha superato il milione di spettatori complessivi; è l’unico folk festival italiano associato ad Assomusica fin dalla sua fondazione; è il più antico e dimensionalmente più grande folk festival italiano e “il più importante dell’Europa Mediterranea” (definizione dell’ufficio stampa Womex, anno 2003), ma è anche il primo folk festival italiano a essere stato argomento di una tesi di laurea: “Folkest – L’evento musicale come mezzo di promozione regionale”, tesi di laurea di Elena Florean – Ca’ Foscari – relatore prof. Jan Van Der Borg, alla quale hanno fatto seguito molte altre.

Una tesi universitaria

Alcuni passi di questa tesi sono illuminanti: “Folkest assume un ruolo non secondario nell’offerta turistica del Friuli Venezia Giulia, in quanto è un progetto che va al di là del semplice, ma fondamentale, aspetto musicale. Il festival, con la sua caratteristica d’essere itinerante, fa scoprire angoli dimenticati della Regione, ne promuove le ricchezze, le riscopre e valorizza, proponendosi perciò come un importante soggetto di promozione culturale e turistica.

Il programma di ogni edizione costituisce quasi una sorta di itinerario turistico in luoghi assai suggestivi del Friuli Venezia Giulia, che sono però da sempre tagliati fuori, oltre che dalle normali “tappe” dei concerti, anche dal turismo. Le presenze turistiche generate da Folkest sono quantificabili nell’ordine di migliaia d’unità (60 mila circa nell’ultima edizione).

E’ questa una valutazione degli effetti espansivi del movimento turistico, scremati dai processi di sostituzione che si sono verificati all’interno della regione proprio per la presenza del festival. Una quota di turisti presenti a Folkest, infatti, ha preso il posto dei turisti che avrebbero trascorso un periodo di vacanza nella regione. L’effetto di sostituzione risulta tanto più consistente quanto più le strutture ricettive presentano tassi d’utilizzazione elevata.

La stima delle presenze turistiche in relazione a Folkest è stata effettuata tramite un’analisi che permettesse di distinguere gli spettatori friulani da quelli giunti da fuori regione o dall’estero. Folkest, infatti, rappresenta un richiamo forte verso una terra che offre tante altre bellezze. E’ per questo motivo che la pubblico, si è costatato che generalmente il turista sceglie di effettuare un breve soggiorno nella zona del festival: del 40% degli italiani provenienti da fuori regione, il 15% (quattromila persone circa) soggiorna almeno un giorno nel territorio friulano; degli stranieri, un terzo (circa tremila persone) rimane nella Regione una notte ed un altro terzo, invece, vi soggiorna almeno due giorni occupando posti-letto principalmente in alberghi a tre o quattro stelle”.

E ancora: “Gli effetti economici di Folkest, possono ricondursi a due diverse tipologie, quelli specifici (direttamente legati alla natura e agli obiettivi della manifestazione) e quelli generali. Alla prima categoria appartengono effetti come quello dell’occupazione attivata a livello locale per rendere possibile la realizzazione delle manifestazioni. L’ipotesi, che permette l’attribuzione della manifestazione a questa categoria d’impatto, è quella dell’esistenza di risorse economiche e umane mobilitate, in funzione turistica.
Sempre in questa categoria, da tenere presente è il sostegno fornito dal festival alla produzione e all’offerta dei diversi comparti culturali. Gli ulteriori effetti economici generati hanno come oggetto le attività turistiche e i settori a queste legati. Sono effetti “non specifici”, ma che non possono non essere presi in considerazione.

Sul piano dell’economia regionale duplice è l’effetto:
1. più presenze negli alberghi, più reddito, più occupati, che si concretizzano durante il periodo della manifestazione, quindi limitati nel tempo;
2. promozione e pubblicizzazione dell’immagine regionale in Italia e all’estero, con effetto permanente.

L’effetto si estrinseca anche in un risparmio di risorse da destinare alla promozione e pubblicità a fini turistici. E’ questo un beneficio valutabile attraverso il costo-opportunità, ossia tramite le risorse che sarebbero state necessarie per realizzare un’equivalente azione promozionale.

Una minima parte di tali flussi movimentati rimane all’organizzazione (biglietto e gadgets), mentre la maggior parte alimenta un indotto principalmente legato alle attività turistiche. I due settori maggiormente coinvolti che traggono gli effetti benefici dalla presenza del pubblico che rimane sul territorio sono ovviamente il settore alberghiero, quello della ristorazione e in parte minore anche quello del commercio di souvenir o prodotti agroalimentari locali.

Tutte le categorie, comunque, sono concordi nell’affermare che nel periodo della manifestazione, vale a dire nel mese di luglio, il volume di affari registra un aumento.
Tale volume, di difficile quantificazione per la difficoltà intrinseca del settore turistico nel delineare tutte le attività economiche direttamente ed indirettamente coinvolte, è di assoluta rilevanza.
Un risultato alquanto apprezzabile vista la grandezza attuale dell’evento e la sua dimostrata “tenuta” nel tempo con una ricaduta economica-turistica che sarà sempre più di notevole impatto su tutto il territorio regionale”. (ibid.)

Non solo concerti

Ma Folkest non è soltanto festival, non è soltanto turismo, non è soltanto concerti: è titolare di un concorso nazionale denominato Premio Folkest – Alberto Cesa articolato su sette selezioni regionali in varie parti d’Italia; un concorso nazionale denominato Creare@Folkest, che seleziona le migliori idee battezza con il proprio nome una etichetta discografica (Folkest Dischi); è propulsore di www.folkbulletin.com, divenuto negli anni su internet il portale del folk italiano, dopo un’attività ultraventennale cartacea come rivista mensile.

Soprattutto, Folkest è una grande macchina organizzativa che movimenta un numero rilevante di persone e cose, animando differenti settori economici con grandi ricadute sulle attività del territorio e non solo.

I grandi numeri di Folkest

A partire dal 1996, la completa informatizzazione dei servizi amministrativi di Folkest ha consentito di poter archiviare una serie di dati che costituiscono il patrimonio operativo del festival (per gli anni antecedenti al 1996 soccorre la memoria storica degli addetti).

LOCALITÀ INTERESSATE DAL FESTIVAL 442
MUSICISTI PARTECIPANTI 4.847
CONCERTI EFFETTUATI 1.810
VOLI AEREI INTERCONTINENTALI 380
VOLI EUROPEI 834
VOLI NAZIONALI 925
KM PERCORSI CON AUTOMEZZI DI PROPRIETÀ 244.584
KM PERCORSI CON AUTOMEZZI A NOLEGGIO 254.184
PRANZI CONSUMATI IN RISTORANTI PER ARTISTI
E OSPITALITÀ A CARICO DELL’ORGANIZZAZIONE
102.939
PERNOTTAMENTI IN ALBERGHI PER ARTISTI
E OSPITALITÀ A CARICO DELL’ORGANIZZAZIONE
28.099

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Di palco in palco, di sala in sala, di osteria in osteria, ci siamo trovati a fare i conti con i capelli che imbiancano e a renderci conto che abbiamo visto modificarsi anche l’atteggiamento del pubblico ai concerti, con ricambi generazionali. Folkest non è un festival capace di star fermo: è curioso del mondo e delle esperienze artistiche di ogni dove, che cerca di proporre con convinzione e costanza, è un laboratorio aperto tutto l’anno che spesso si apre a collaborazioni di ampio respiro.
Vi aspettiamo!!
Andrea Del Favero

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