Fu abitata fin dal II secolo a.c. da comunità di Carni e fu più tardi raggiunta dai Romani e poi dai Longobardi. È inoltre certo che l’autorità patriarcale era presente nel castello di Pradumbli (derivante da “Pratus Domini”, prato del signore, ossia del patriarca), prima del 1225. L’invasione francese del 1797 pose fine a tali ordinamenti. Con il trattato di Campoformido, Prato Carnico passò a far parte dell’impero austriaco, ma nel 1805 fu congiunto al Regno Italico; dopo la Restaurazione tutta la valle tornò sotto l’Austria e vi rimase fino al 1866, anno in cui ci fu l’annessione all’Italia. Numerose sono nel comune le chiese ricche di opere d’arte. Fra queste ricordiamo la chiesa parrocchiale di San Canciano (risalente al Trecento), la settecentesca parrocchiale di Sant’Antonio a Pieria e la chiesa di San Leonardo a Osais (risalente al 1391).