Chi siamo

Folkest 2024

Un percorso lungo 50 anni

Di palco in palco, di sala in sala, di osteria in osteria, ci siamo trovati a fare i conti con i capelli che imbiancano e a renderci conto che abbiamo visto modificarsi anche l’atteggiamento del pubblico ai concerti, con ricambi generazionali.

Folkest non è un festival capace di star fermo: è curioso del mondo e delle esperienze artistiche di ogni dove, che cerca di proporre con convinzione e costanza, è un laboratorio aperto tutto l’anno che spesso si apre a collaborazioni di ampio respiro.

Vi aspettiamo!!

Binomio indissolubile

Folkest e il Friuli Venezia Giulia

Una regione multietnica, ricca di tesori d’arte e di natura
Il Friuli è, da secoli, regione multietnica per antonomasia, nella quale hanno convissuto e convivono friulani e resiani, ladini e sloveni delle valli del Torre e del Natisone, alto-tedeschi e veneti, giuliani e sloveni del Carso.

Soltanto in una regione così ricca di stimoli culturali differenti poteva nascere Folkest, festival che in 45 anni di vita ha offerto agli spettatori musiche senza confini né definizioni: gli irlandesi The Chieftains e Miriam Makeba, Donovan e Fabrizio De André, Joan Baez e un danzatore indiano, un suonatore resiano e Van Morrison, Jethro Tull, Mike Oldfield ritmi e colori dell’Oceania e dell’Africa orientale, quella musicalmente più notevole e misteriosa.

Folkest

Turismo culturale

Non solo questo substrato culturale, però, ha fatto sì che la sinergia fra territorio regionale e Folkest si sviluppasse in maniera così funzionale e ricca di valori: ville, castelli, antiche piazze, parchi centenari si sono offerti, negli anni, come scenari perfetti per ambientare spettacolari concerti o eventi più raccolti e intimi, momenti di studio e approfondimento, attività seminariali ed espositive; tutto ciò ha creato un automatismo virtuoso che ha sì condotto in Friuli Venezia Giulia centinaia di migliaia di turisti italiani e europei (Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Svizzera ma anche Francia, Lussemburgo, Spagna, Germania, Polonia e perfino Finlandia e Danimarca), ma anche – e forse soprattutto – ha fortemente caratterizzato il turismo interno, invitando i residenti in regione a conoscere meglio la propria terra d’origine o di residenza.

Iniziative tutto l'anno

Non solo concerti

Il festival Folkest è titolare di un concorso nazionale denominato Premio Alberto Cesa articolato su sette selezioni regionali in varie parti d’Italia; è titolare di un premio dedicato agli artisti che abbiano lasciato nel corso della propria carriera artistica un segno indelebile nella musica e nella società.

E’ propulsore di www.folkbulletin.com, divenuto negli anni su internet il portale del folk italiano, dopo un’attività ultraventennale cartacea come rivista mensile.

E’ parte di due progetti europei destinati alla promozione e valorizzazione della musica, delle culture, delle minoranze e tradizioni in Europa. I progetti sono UpBeat e European Folk Network.
Soprattutto, Folkest è una grande macchina organizzativa che movimenta un numero rilevante di persone e cose, animando differenti settori economici con grandi ricadute sulle attività del territorio e non solo.

 

I grandi numeri di Folkest

A partire dal 1996, la completa informatizzazione dei servizi amministrativi di Folkest ha consentito di poter archiviare una serie di dati che costituiscono il patrimonio operativo del festival (per gli anni antecedenti al 1996 soccorre la memoria storica degli addetti).

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