E’ settembre, tempo di vendemmia e di riflessone, tempo per fare serenamente un’analisi dell’estate ormai passata e progettare la programmazone futura.
Oltre diecimila presenze per il tour italiano degli Inti Illimani, un migliaio di paganti al concerto di Angelo Branduardi il 27 luglio a Spilimbergo, una piazza affollata per Bella Ciao a San Vito al Tagliamento il 15 luglio e per i New Trolls il 17 a Capodistria: questo solo per citare alcune delle principali date di Folkest 2015 e del tour promosso dal noto festival friulano assieme a Edit Eventi. Un altro dato da segnalare: nessuno dei gruppi ospiti del Festival, nemmeno di quelli meno noti, ha mai riportato a casa anche uno solo dei cd messi a disposizione del pubblico al termine dei propri concerti, segno di un altissimo indice di gradimento delle proposte artistiche, tutte indistintamente.
E’ segno che questa formula funziona e “tiene” nel tempo – ha precisato Andrea Del Favero, Direttore artistico di questo festival che ha oramai 37 edizioni all’attivo -. Non si parla di numeri da stadio, naturalmente. Quelli li lasciamo al pop. Parliamo della tenacia di un pubblico che va cercando proposte artistiche di qualità. Fra tutte, quelle folk in senso lato sanno colpire assieme la testa, il cuore e la pancia. Un pubblico che da noi vuole sentire il respiro della storia, ma annusare anche le nuove proposte, capire insieme a noi dove andrà il mondo del folk di domani.
La fortuna di Folkest, che resiste malgrado gli scossoni a cui va soggetta la cultura ai nostri giorni, sta proprio qui: nella capacità di raccontare le musiche che parlano e raccontano le culture, popoli e storie. E’ questo che accomuna Bella Ciao con La Mesquia e permette a un pubblico quanto mai eterogeneo di accorrere al concerto di Branduardi che, vale la pena precisarlo, ha proposto non un concerto delle sue più note canzoni, ma Futuro antico, un tuffo di classe nel Rinascimento e nel Barocco italiano.
Folkest non ha rinunciato a sognare e far sognare, con un piede nel passato – come cantava Pierangelo Bertoli – e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Un futuro che si prennuncia ricco di novità, alcune delle quali molto significative.
E’ ancor un po’ presto per annunciarle – commenta Gianni Martin, il direttore organizzativo, dagli uffici spilimberghesi sede del Festival – ma tra poco vi faremo sapere…
Sono convinto che sarete d’accordo con noi!
Appuntamento quindi per il 2016: con nuove proposte e grandi artisti.