Noi Suoneremo@Folkest – Intervista a SIMONA COLONNA
Come sei venuta a conoscenza del concorso “Suonare@Folkest” e per quale motivo, principalmente, hai deciso di partecipare?
Sono venuta a conoscenza di Suonare@Folkest dai Social Nework e da suggerimenti di amici colleghi musicisti; ovviamente ho deciso di partecipare perché è un concorso importante, serio e di valore per quel che riguarda la musica world internazionale e locale.
Parliamo di te e della tua musica: presentati specificando i singoli strumenti, il genere, perché lo hai scelto, da cosa trai ispirazione?
Parlando di me posso dire che la scelta di cantare accompagnarmi con Chisciotte (il mio violoncello) è stata dettata dal bisogno di fare qualcosa di originale e di non conforme alle regole… quindi pura trasgressione… come sono io, mezza sana e mezza trasgressiva!!! Infatti l’impatto è spesso destabilizzante su chi pensa che la musica e gli strumenti che la suonano debbano essere conformi e paralleli tra di loro…senza superbia però!… semplicemente il mio modo di vedere e interpretare i suoni (qualsiasi essi siano, raggruppati in generi o no…) e metterli in circolo nell’universo… Speriamo piaccia….
La lingua piemontese poi mi ha molto ispirata dal punto di vista di raccontare le storie del passato, delle radici e del mio territorio…pensare di esplorare un periodo e un’atmosfera così antica con una strumentazione e armonizzazione così nuova mi ha suggerito molte piacevoli emozioni e io… le canto e le suono, tutto qui.
Da dove venite e com’è, dalle vostre parti, la situazione della musica dal vivo?
Io e Chisciotte veniamo dal Roero, zona piemontese della provincia di Cuneo: contadina, lavoratrice, culturalmente importante e impegnata.
La situazione è dura ovunque da sempre, ma non per questo noi molleremo… Chi la dura la vince! Ovvio!
Qual è il tuo rapporto con la musica tradizionale e il territorio di provenienza?
Il territorio è nelle vene no? La musica che è stata colonna sonora del passato piemontese è assimilata ovviamente, ma io guardo avanti… senza dimenticare il passato ma sempre avanti… è la regola!
Torniamo a “Suonare@Folkest”: come vi siete trovati, cosa ricordate soprattutto di quella serata?
La prima selezione a Loano? Assolutamente indimenticabile: ritmo allegria serietà musicale e quindi professionalità… Bello!
A Spilimbergo è andata ancora meglio, ho vinto il premio Alberto Cesa, cosa che mi inorgoglisce e fieramente felice lo racconto a tutti.
La scarsità di pubblico è stato un tratto negativo della serata… ma a volte è difficile fare incastrare le cose.. tanto più se l’evento è importante, ma concomitante magari con altre manifestazioni e con le atmosfere politiche a volte che interferiscono… non è mai semplice catturare l’attenzione e coinvolgere le persone…
Concludo dicendo che per me Folkest è stata un esperienza bellissima, e un traguardo importante.
Sono una persona curiosa e affamata di esperienze professionalmente interessati… difficili ma vere, questo è il senso della vita e della musica per me.
Grazie