Tutti i Premi di Folkest 2016

premio irene maiolin

premio irene maiolin

Tutti i Premi  di Folkest 2016.

Si sono chiuse lunedì 11 luglio le giornate spilimberghesi di Folkest in Festa con il pirotecnico concerto di Billy Cobham e con una valigia di premi ad artisti e a personaggi della cultura che confermano la vocazione di questo Festival nei confronti della ricerca di tutti quei contenuti, siano musicali, culturali o scientifici, che hanno segnato, segnano e, plausibilmente, segneranno i tratti delle culture musicali italiane e del Mondo.

Hanno vinto il concorso Suonare@Folkest i lodigiani Domo Emigrantes dopo una serata, il 4 luglio al Castello di Udine, all’ultima nota che ha visto salire sul palco, oltre a loro, anche i Na Fuoia da Cadore, gli Smorfiácc dalla Lombardia e i Flamenco Tango Neapolis, gli altri finalisti del concorso indetto da Folkest per selezionare e portare al festival le più interessanti proposte della musica di area folk italiana.

L’8 luglio ha avuto luogo la serata conclusiva di Video&Danza@Folkest, il concorso, alla sua prima edizione, con cui Folkest prosegue la sua vocazione per la contaminazione fra le arti e apre le porte alla danza che diventa strumento per dare voce e gesto alla musica. Vincitrice di questa prima edizione, così come del Premio per la migliore coreografia, Luisa Amprimo. Mentre una menzione speciale per la coregrafia è andata a Laura Della Longa e il Premio Anima e Corpo ad Andrea Gorassini. Luisa Amprimo e Andrea Gorassini sono stati quindi i protagonisti di un videoclip, per la regia di Manuel Zarpellon e Giorgia Lorenzato, su Les Cirque des Animaux di Serena Finatti, un lavoro di grande emozionalità e suggestione presentato in prima assoluta in occasione della serata. Tutte le musiche di Serena Finatti sono state eseguite dal vivo grazie al supporto alla chitarra di Andrea Varnier e del Coro Sing&Feel.

Il 9 luglio, in piazza del Duomo a Spilimbergo e in occasione del concerto del Tama Trio, è stato consegnato a Luigi Lai, grande maestro delle Launeddas, il Premio alla carriera per l’importantissimo lavoro di ricerca svolto nel corso della sua quasi settantennale carriera musicale.

Il 10 luglio a piazza Duomo a Spilimbergo  è stato assegnato ad Irene Maiolin il Premio “Franco Mamone”, il premio istituito da Assomusica nel 2003, l’associazione italiana che unisce gli organizzatori e produttori di spettacoli e musica dal vivo, in memoria del grande manager e promoter italiano scomparso nel luglio del 1998, a soli 58 anni. Il premio, consegnato dal Presidente di Assomusica Vincenzo Spera e dal Sindaco di Spilimbergo Renzo Francesconi, è andato alla Dottoressa Maiolin, friulana, per un’interessante tesi di laurea discussa presso l’“Università Ca’ Foscari” di Venezia dal titolo La ripartizione dei compensi da diritto d’autore in musica: conseguenze sulla conformazione dell’offerta nella musica dal vivo. Ad Irene Maiolin è stata consegnata una targa in argento – riproducente il palco dello straordinario concerto live di Bob Marley a San Siro, il 27 giugno del 1980, organizzato proprio da Franco Mamone – ed una borsa di studio del valore di 2.500 euro.

I Domo Emigrantes nascono a Lodi nel 2009 con lo scopo di promuovere le tradizioni popolari e le musiche del sud dell’Italia e del Mediterraneo. Pizziche, Tarante e Tammuriate si uniscono con elementi etnici, sonorità jazz e arrangiamenti nuovi e originali, corredati da una serie di strumenti insoliti ed esotici (tembûr curdo, fujara, flauti e percussioni etniche, violino e tanti altri), mantenendo però inalterato il ritmo originale della tradizione.

Il gruppo ha tenuto numerosi concerti in tutta Italia, ma anche all’estero (Francia, Lituania, Moldavia, Russia, Svizzera). Nel 2015 hanno partecipato al Festival Internazionale in Francia, all’Ethnoambient Festival in Croazia ed al prestigioso Festival classico di Instanbul.

Il loro primo disco,“Domo Emigrantes”, risale al 2011, mentre il secondo Cd esce nel 2015 con il titolo “Kolymbetra”, termine greco che indica un tipo di piscina presente ai tempi dei romani, utilizzata per effettuare giochi acquatici, ma il nome si riferisce anche al famoso sito archeologico situato nel cuore della Valle dei templi di Agrigento. Il cd venne accompagnato da un video promozionale e da due video di brano tratti dall’album: “Leucade” e “Li to trizzi”. In questo progetto i Domo Emigrantes hanno deciso di mettere al centro dell’attenzione la tradizione siciliana che porta al suo interno i segni dell’arte e della musica di tutte le civiltà che sono passate, nel corso dei secoli, per la nostra Kolymbetra del Mediterraneo e ricordiamo in particolar modo l’influenza dei paesi Arabi, della Turchia, per poi passare alla Grecia ed alla Spagna. Con questo nuovo progetto, dunque, i Domo Emigrantes vogliono omaggiare e divulgare la storia e le radici non solo del meridione italiano, ma di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, un mare ricco di passioni, segreti e misteri.

Oltre al videoclip, Luisa Amprimo ha proposto sul palco di Folkest Bes de diu, canzone di denuncia politica interamente in friulano con cui ha vinto Video&Danza come miglior coreografia. Si è anche cimentata anche in alcune proprie coreografie. Mentre Andrea Gorassini ha proposto Serena più che mai, il brano di Serena Finatti di cui aveva presentato la coreografia in sede di concorso. Mentre Laura Della Longa dell’Atelier Spaziodanza di Udine, vincitrice di una menzione speciale per la coreografia, ha presentato la sua lettura di Conchiglia di Serena Finatti.

Quanto alle motivazioni del premio ad Irene Maiolin: “Il lavoro – si legge nelle motivazioni del Comitato scientifico che sovrintende la borsa di studio – è molto attuale e dai contenuti di forte modernità. Non si limita solo ad esporre quadri normativi ma si sforza di proporre, suggerire, modelli che possano liberare processi per lo sviluppo dell’innovazione.   Irene Maiolin ha effettuato una ricerca approfondita con indicazioni strategiche in un momento di transizione che sta cambiando il modo di fare, proporre dal vivo e consumare la musica. La sua analisi, la comparazione, la critica e le conclusioni sono molto analitiche e forniscono un interessante contributo sull’argomento, oltre a stimolare riflessioni e spunti per discussioni e proposte”.  

“Franco Mamone – ha ricordato il presidente di Assomusica, Vincenzo Spera – è tra le figure di spicco del panorama della musica nazionale ed internazionale: per oltre trent’anni, il più importante promoter di grandi concerti in Italia, entrati nella storia della musica rock e non solo. Il Premio è un doveroso omaggio ad un grande professionista che ci ha lasciato prematuramente”.   In undici edizioni del Premio “Franco Mamone”, Assomusica ha analizzato numerosi elaborati di giovani laureandi dei principali Atenei italiani, che, nelle loro tesi di laurea, hanno affrontato svariati aspetti degli spettacoli dal vivo.

Luigi Lai, classe 1932, è nato a San Vito, nel Sàrrabus (Sardegna sud-orientale), zona ritenuta da molti la patria naturale delle launeddas, acquisendo la tecnica esecutiva sotto la guida dei grandi maestri di launeddas, ora scomparsi, Efisio Melis e Antonio Lara, entrambi originari di Villaputzu. Negli anni trascorsi a Zurigo, ha studiato tastiere e sassofono, collaborando poi a lungo con artisti di spessore come Maria Carta, Angelo Branduardi, Paolo Fresu, Enrico Rava, Tullio De Piscopo, Enzo Avitabile. È considerato il grande maestro delle launeddas.

Elena Ledda, originaria di Selargius, dopo gli studi al conservatorio di Cagliari si è dedicata alla musica della sua terra, diventandone in pochi anni un emblema. Titolare di numerosi dischi, negli anni ha collaborato con Fabrizio De André, Lester Bowie, Don Cherry, Andreas Vollenweider, Savina Yannatou, Maria del Mar Bonet, Paolo Fresu, Noa e Andrea Parodi, Rita Marcotulli, Antonello Salis, Gavino Murgia.