Il titolo del film, che nasce dall’innamoramento di Marina per il suono delle launeddas, è Radici, cronaca ricostruita del viaggio meraviglioso che Alan Lomax e Diego Carpitella fecero nell’Italia del 1954-55, registrando e salvando tutta la musica popolare che stava per essere cancellata dalle modificazioni economiche e sociali del nostro paese sfociate nel boom degli anni Sessanta. Due documentari in uno, che si intersecano: dice l’autore. Uno a colori, sulla musica popolare di oggi, l’altro in bianco e nero, su quella del passato. Le radici del titolo sono le tradizioni popolari, che vanno tutelate, ma anche sviluppate, secondo quanto sosteneva Diego Carpitella.
Radici è prodotto e distribuito da Luce-Cinecittà, avvalendosi della preziosa collaborazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia. Nel cast artistico di Radici brillano le presenze di Ambrogio Sparagna, dei Tenores di Neoneli, di Orlando Mascia, dei cantori di trallalero genovese La Squadra, l’intensa cantante lucana Caterina Pontrandolfo e molti altri.