La località, situata lungo il corso del fiume Natisone, si trova nelle vicinanze del confine con la Slovenia e gode di un contesto paesaggistico di notevole interesse e bellezza. La strada che porta al valico di Pulfero divenne, già nella preistoria, un importante itinerario che permetteva il diretto collegamento tra la regione friulana e la regione carnico-carinziana. Nel periodo romano tale collegamento si strutturò nella via Appia che, partendo da Aquileia, toccava Cormons, San Pietro, Pulfero, Plezzo, Tarvisio e terminava a Virunum (presso Klagenfurt). Attraverso il valico transitarono molte spedizione militari (dalle legioni romane dirette al Norico e alla Pannonia, fino a Napoleone) ed entrarono quasi tutti gli invasori del Friuli (dai longobardi fino alla rotta di Caporetto). L’intensificazione dei traffici portò le valli del Natisone a un’evoluta fase socio-economica che fece sorgere nuove istituzione civili; ne è esempio la Banca di Antro, ossia un consiglio elettivo preposto agli affari politico-giudiziari del territorio. La particolare funzione che le valli avevano assunto venne ad attenuarsi quando i veneziani, abbattuto il patriarcato, posero il blocco al valico di Pulfero nell’intento di favorire i commerci di Gemona a danno di quelli di Cividale. Fra le opere più importanti del comune ricordiamo la chiesa di San Giovanni a Antro e la suggestiva chiesetta di San Giacomo Apostolo a Biacis.